La guida agli investimenti sicuri oggi

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Le offerte bancarie, complice la poca liquidità a disposizione delle banche, si stanno moltiplicando, ed è sempre più difficile orientarsi. I nomi si somigliano tutti e le fonti d’informazioni non sono sempre attendibili.

Primo passo:

Un consiglio per chi cerca di aprire adesso un conto corrente, un conto deposito o un certificato deposito, è quello di non impegnarsi con le lunghe scadenza. Restiamo sulle scadenze brevi. Il mercato è in evoluzione, e le offerte potrebbero cambiare da un momento all’altro. Non dobbiamo aver fretta.

Il periodo caldo delle nostre banche, dove, da un momento all’altro, sembrava che il settore stesse per collassare da un momento all’altro, è alle nostre spalle. Non facciamoci nemmeno troppo spaventare dai rendimenti troppo alti. Non sono sempre sinonimi di strutture poco sicure. Ricordiamoci che c’è sempre il Fondo Interbancario di Tutela, che copre i nostri risparmi fino a 100 mila euro.

Secondo passo:

Orientarsi nella scelta.

I conti deposito libero: il funzionamento dei conti corrente lo conosciamo già. Parliamo dei conti deposito. Essi sono dei conti dove i nostri soldi sono appunto depositati, parcheggiati, fermi. Le operazioni possibili attraverso questi conti sono limitati. Versamento, prelievo, e poco altro. I costi e i rendimenti, vista l’onerosità limitata, sono convenienti: tassi dal 3 al 4% e poche spese.

Inoltre, la tassazione comune delle rendite finanziarie fissata al 26%.

I conti deposito vincolati: la differenza con i conti deposito liberi, è che i conti deposito vincolati sovrintendono a un vincolo. Quindi, essi sono convenienti solo se aspettiamo la scadenza prima di svincolare la somma che abbiamo depositato. Qualora, invece, per esigenze di liquidità decidiamo di svincolare la somma prima della scadenza, gli interessi di azzerano.

I certificati deposito: sono dei titoli di credito che danno diritto ad un interesse periodico più il rimborso del capitale alla scadenza. Sono una specie di obbligazione. Hanno delle scadenze abbastanza brevi, vanno dai tre mesi ai cinque anni, e il tasso di interesse può essere variabile o fisso. Il rendimento può essere anche del 3% netto. Anche qui vale la tassazione del 26%.