Analizzando l’andamento del cambio euro dollaro, possiamo rilevare come la moneta statunitense stia attraverso un periodo molto positivo. Gli Stati Uniti, infatti, a dispetto dei problemi economici (il loro rapporto debito pubblico/Pil non è molto inferiore al nostro, supera i 100 punti) e un deficit annuo il doppio superiore di quello della media dei paesi dell’eurozona, tiene.
I motivi sono strutturali, oltre che frutto del glorioso passato: gli Usa sono ancora visti come il paradiso felice da parte degli investitori, e questa convinzione è difficile da estirpare!
Come detto, i motivi sono essenzialmente strutturali: la Fed, guidata da Bernanke, uno dei professionisti della Finanza più autorevoli nel mondo, non ha ceduto di un passo la sua autorità e ha affrontato la crisi con molta efficacia. Merito di politiche interventiste e fortemente espansive a livello fiscale e monetario, che mirano a rilanciare l’occupazione e la crescita economica. I risultati ci sono già: quest’anno, la nazione di Obama crescerà del 2,2%, al contrario dell’Europa, che in media subirà una contrazione economica dello 0,5%.
Oltre a questi fattori, senz’altro molto importanti, il dollaro ha un vantaggio veramente cruciale: è ancora di gran lunga la moneta di riferimento negli scambi internazionali, e questo spiega come, secondo una recente analisi della Duke University, sia il terzo paese dove gli investitori internazionali pensano di investire a breve termine.
Dopo i paesi emergenti (Cina compresa) e l’Italia (la speculazione nei confronti del nostro paese è dietro l’angolo!). Per non parlare del suo ruolo di riserva valutaria per tutti i paesi del mondo, a cominciare proprio dai fortissimi Bric, i paesi con economie emergenti.